SPEDIZIONI GRATUITE PER ORDINI SOPRA 120€
Un incontro, quattro chiacchiere sulle nostre realtà e alcune passioni in comune, la collaborazione con TEACOOD è iniziata quasi per caso. Volevamo dare un modo a chi ci conosce di apprezzare la tradizione giapponese del te, assaggiarlo però non era sufficiente, siamo convinti che quello che si indossa diventa inevitabilmente parte di sé, perché quindi non trovare un punto di incontro che raccontasse anche la storia millenaria delle tinture giapponesi?
TEACOOD è stata fondata a Milano nel 2021 proponendosi di creare una nuova community dedicata agli amanti del tè e della cultura Giapponese.
La loro costante ricerca e studio non si limita a far conoscere in Italia il tè, ma anche tutte le tradizioni che lo accompagnano, favorendo incontri e innovazioni che promuovano un approccio diverso e più attuale all’industria del tè giapponese.
WASHIZU, ARTIGIANO DELLA PREFETTURA DI SHIZUOKA
Washizu, detto Washizu-San porta avanti nel suo laboratorio la tradizione ultracentenaria delle tecniche di tintura con erbe giapponesi. La tintura al tè è stata inventata combinando la tintura Suruga (tecnica tradizionale della prefettura di Shizuoka) con la principale industria della zona, quella del tè appunto. Il lavoro di Washizu-san ci è sembrato perfetto per raccontare il Giappone, le sue tradizioni. e Teacood. Realizzando delle T-shirt tinte al tè, delle Tea Shirt, vogliamo farti indossare una tradizione nella contemporaneità, come facciamo sempre!
1. Le foglie di Tè provenienti da altri processi di produzione vengono selezionate e preparate per essere utilizzate come base per questo tipo di tintura. Nella prefettura di Shizuoka il tè è una tradizione dal 1200 ed è da qui che proviene il 40% di tutta la produzione giapponese. A 30 km dalla città di Shizuoka si erge il famosissimo monte Fuji, probabilmente principale responsabile dell’eccezionale fertilità di questo territorio.
2. Il tè raccolto viene fatto bollire lentamente e poi filtrato tramite un panno in cotone per eliminare tutti i detriti in eccesso che potrebbero causare disomogeneità nella tintura.
3. Al composto ottenuto viene poi aggiunto del ferro (che agirà da mordente), successivamente vengono inseriti i tessuti da tingere e la temperatura viene alzata, il processo viene ripetuto e il tessuto girato fino a che non si ottiene il colore desiderato.
4. Le foglie di tè bollite per la tintura vengono mescolate con rifiuti industriali privi di additivi, come okara (la polpa bianca e farinosa che rimane dalla preparazione del latte vegetale.) e trucioli di legno, trasformati in compost e usati come fertilizzante nei campi, creando di fatto un processo perfettamente circolare.