Consiglio musicale

Origins

Il termine “Parka” deriva dalla lingua neneț, parlata da una popolazione indigena della Siberia, e significa “pelle di animale“. Tuttavia, furono principalmente gli Inuit a svilupparlo nella forma più simile a quella che conosciamo oggi. Gli Inuit realizzavano i loro parka per proteggersi dalle temperature glaciali e dai venti taglienti dell’Artico. Questi capi erano composti da tre strati di pelli di animali come caribù, foca o orso polare, spesso trattate con olio di pesce per renderle impermeabili. Tutti i parka realizzati dagli inuit sono accomunati da: cappuccio con bordo di pelliccia, spesso di lupo o volpe, per proteggere il viso dal vento gelido, lunghezza fino a metà coscia o al ginocchio per garantire una copertura ottimale e una vestibilità ampia per consentire la stratificazione degli indumenti sottostanti.

La sua straordinaria capacità di isolamento termico attirò l’attenzione dei progettisti militari, che lo adattarono alle esigenze belliche del XX secolo.Negli anni ’50, durante la Guerra di Corea, l’esercito americano introdusse il celebre M-51 Fishtail Parka, caratterizzato dalla particolare coda a “pesce” che permetteva ai soldati di allacciarlo attorno alle gambe per una maggiore protezione dal freddo. Il tessuto esterno, in verde militare, lo rese immediatamente riconoscibile e funzionale al contesto bellico.

Cultural impact

l Parka non rimase confinato ai campi di battaglia: la sua estetica e praticità lo resero ben presto un’icona culturale.

Fu negli anni ’60 che il Parka compì il salto definitivo nella moda civile, diventando il simbolo della ribellione giovanile grazie ai Mods londinesi. Seguaci del Modern Jazz e amanti delle linee pulite e sofisticate, adottarono il Parka per proteggere i loro eleganti abiti dai rigori del clima e dal fango sollevato dagli scooter, di solito Vespa o Lambretta, su cui sfrecciavano per le strade di Londra. Spesso recuperato nelle svendite di capi militari, il Parka divenne un tratto distintivo del movimento, impreziosito dal simbolo della Royal Air Force, che spiccava sulle spalle dei giovani dandy urbani. La loro estetica inconfondibile fu raccontata magistralmente in Quadrophenia (1979), il film ispirato all’omonimo album degli Who, che consacrò il Parka nell’immaginario collettivo.

Screen appearances

Da allora, il Parka ha attraversato decenni e culture, evolvendosi e adattandosi ai nuovi scenari della moda e del cinema. Dagli anni ’70 ai ’90, ha continuato a consolidare il suo status di capo intramontabile: Roger Moore lo indossò in 007 – Bersaglio Mobile, mentre Rock Hudson ne sfoggiò una versione in Base Artica Zebra. Negli anni ’90, il Parka divenne il marchio di fabbrica della scena Britpop, con Liam Gallagher degli Oasis che lo portò sui palchi di tutto il mondo, trasformandolo in un’icona di stile ribelle e senza tempo.

Our version of an icon

Oggi il parka è un capo irrinunciabile, un vero must-have del guardaroba, capace di unire funzionalità, stile e versatilitàin un’unica soluzione. Perfetto per tutte le stagioni, si adatta a diverse esigenze, passando con disinvoltura dall’uso quotidiano in città alle avventure outdoor più estreme.

La sua silhouette iconica è studiata per offrire la massima protezione: lungo fino alle ginocchia, avvolge il corpo senza costringerlo, garantendo una copertura ideale contro vento, pioggia e basse temperature. Il suo elemento distintivo è il cappuccio con bordo pronunciato, un dettaglio pensato per schermare il viso dalle intemperie, mentre le tasche a petto scalda-mano aggiungono praticità e comfort, permettendo di riparare le mani dal freddo senza bisogno di guanti.Un altro tratto essenziale è la presenza delle coulisse regolabili in vita e sul fondo, che consentono di adattarlo perfettamente alla propria fisicità, creando una vestibilità su misura che non rinuncia alla libertà di movimento. Anche i polsini regolabili contribuiscono a trattenere il calore, sigillando le maniche per un isolamento ottimale.

Ma ciò che rende il parka davvero flessibile e adattabile è il suo interno staccabile, un dettaglio tecnico che lo trasforma in un capo utilizzabile in ogni periodo dell’anno. Nelle versioni più tradizionali, il rivestimento interno è realizzato in nylon trapuntato con ovatta, perfetto per garantire leggerezza e calore, mentre le varianti più sofisticate offrono una fodera in pile agnello, che dona un tocco extra di morbidezza e isolamento termico. Questo strato interno può essere facilmente rimosso o agganciato al guscio esterno tramite bottoni o zip, rendendo il parka un capo modulare e trasformabile, pronto ad affrontare qualsiasi condizione climatica.

Il parka resta un alleato grintoso, senza tempo e sempre pronto all’uso. La sua capacità di adattarsi a mode e decenni, mantenendo intatta la sua identità, lo rende un’icona che continua a reinventarsi senza perdere il suo carattere distintivo.

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